Gli errori più comuni nell’Email Marketing: 7 cose da NON fare nelle proprie campagne email

Gli errori più comuni nell’Email Marketing: 7 cose da NON fare nelle proprie campagne email

L’Email Marketing è uno dei più potenti alleati del tuo eCommerce. Tuttavia, è uno strumento che va utilizzato bene perché tu possa trarne tutti i vantaggi che può offrire.

È certo importante conoscere le best practice e i consigli su come creare campagne email di successo (se vuoi saperne di più, leggi questo articolo). Ma è altrettanto importante conoscere le worst practice e tutto ciò che NON fare nella realizzazione di un’email.

Ecco quindi 7 errori da evitare nella creazione di campagne di Email Marketing efficaci

1. Errori nell’oggetto 

Sembrerà banale dirlo, ma è bene fare assolutamente attenzione all’oggetto.

Del resto, è sulla base di questo che un utente decide se aprire o meno la tua email. Errori ortografici o di altro tipo in questa breve parte di testo (così come nell’anteprima) possono costare molto caro. 

Un oggetto non chiaro o poco convincente rischia di far rimanere la tua email nell’inbox dei destinatari non letta (con conseguenze negative anche in termini di click rate e conversioni, naturalmente).

Da evitare sono in particolare:

  • Errori ortografici e/o di spelling

  • Emoji non visualizzati correttamente

  • Formule di personalizzazione errate o non funzionanti

  • Anteprime che si interrompono in corrispondenza delle informazioni più importanti

Non dimenticare il nome del sender: è importante che sia possibile riconoscere il Brand da cui arriva la comunicazione.

2. Errori nel corpo dell’email

Controllare e rimuovere ogni traccia di errore nell’oggetto è sicuramente un primo step. Ma non dare meno importanza agli elementi che compongono il corpo della tua email

Dei refusi nel testo possono essere, nella migliore delle ipotesi, un cattivo bigliettino da visita; nella peggiore, potrebbero cambiare il significato di una frase (o compromettere un’azione da parte dell’utente).

Rileggi bene ciò che hai scritto ed individua errori ortografici e/o refusi. 

Attenzione anche ai link inseriti nel testo, nelle CTA e nelle immagini: testa sempre prima tutti i link prima di inviare o programmare un’email. Un link errato o non funzionante è un potenziale acquisto mancato. 

3. Contenuti non visualizzati

Sei riuscito a convincere l’utente ad aprire l’email, ma ora l’utente vede solo dello spazio bianco. Può succedere se la tua email è fatta di sole immagini e queste non vengono visualizzate dal client utilizzato. Questo significa che nessun click (e quindi, nessuna conversione) seguirà.

Come evitare che ciò accada?

  • Alterna sempre immagini e testo

  • Evita immagini o GIF molto pesanti

  • Inserisci il testo alternativo nelle immagini (così che anche chi non le vede abbia una descrizione del loro contenuto)

4. Immagini non cliccabili

Supponiamo che un utente visualizzi correttamente le immagini. Cosa fa per prima cosa? Con tutta la probabilità, ci clicca sopra. 

Ma poniamo che tu non abbia reso cliccabili le immagini: oltre a disorientare l’utente, hai perso un’ottima occasione per mandarlo sul tuo sito e fargli scoprire cosa offri (o persino acquistare).

Ecco perché faresti bene a inserire sempre hyperlink nelle immagini così come nelle CTA delle tue email. (E ricorda di utilizzare i parametri UTM per tracciare il traffico dei tuoi utenti!)

5. Email testuali

Inserire troppe (o sole) immagini non va certo bene. Ma attenzione a non cadere nell’errore opposto, ossia creare email fatte di solo testo.

Tieni a mente che metà degli utenti non impiega più di 2 secondi per leggere un’email (fonte: Litmus). Come sfruttare appieno il poco tempo che hai a disposizione?

L’ideale è riuscire a catturare l’attenzione dell’utente con poche parole che incuriosiscano e convincano a proseguire la navigazione sul tuo sito. A tal fine, puoi utilizzare:

  • Un copy breve e accattivante

  • Alcune immagini d’impatto

  • CTA chiare che invitino a visitare il sito per scoprire di più

6. Email non ottimizzate per mobile

Stando a HubSpot, il 46% delle email verrebbe aperta su smartphone. Quasi la metà degli utenti che visualizza le tue email lo fa quindi da mobile. Servono altri motivi per creare email che siano mobile-friendly?

È fondamentale che l’utente abbia una buona UX anche su smartphone, specie considerando che è qui che avviene il 45.10% dei click (come riporta l’Email Marketing Benchmarks 2020).

Verifica sempre che le email abbiano un buon aspetto su più dispositivi. Testale anche sul tuo smartphone accertandoti che:

  • Oggetto e anteprima siano visibili (o perlomeno non si interrompano sulle parole più importanti)

  • Le dimensioni di immagini e testo siano ottimizzate per gli schermi degli smartphone (utilizzando il responsive design, ad esempio, avrai email che si adattano automaticamente a ogni dispositivo)

  • Le CTA siano ben visibili senza che l’utente debba scorrere

7. Deliverability bassa (=spam)

Hai individuato e corretto tutti gli errori. Ora la tua email è perfetta per essere visualizzata dagli utenti… A meno che non finisca in spam e nessuno la veda, vanificando tutto il tuo lavoro!

Cosa puoi fare per  assicurati che la tua email raggiunga l’inbox dei tuoi utenti? Ottimizza la deliverability facendo in modo di:

  • Inviare comunicazioni solo a utenti che hanno accettato di iscriversi alla tua newsletter

  • Rendere agevole disiscriversi

  • Evitare parole spam come “gratis” o “compra” (e ricorda di non abusare del Caps Lock o dei punti esclamativi)

  • Offrire contenuti personalizzati e in linea con gli interessi dei tuoi utenti (uno scarso engagement e performance negative in termini di open rate, click rate e unsubscribe rate influiscono negativamente sulla deliverability)

Ora sei pronto a creare email in grado di raggiungere e conquistare i tuoi utenti. Evita questi semplici errori e sperimenta i benefici che campagne di Email Marketing ben fatte possono portare al tuo eCommerce!

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By |2022-01-14T18:09:45+00:00marzo 10th, 2021|Ecommerce, Marketing|0 Comments

Autore

Paolo Castoro, Content Manager @Transactionale

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